venerdì 19 dicembre 2014

C'è della magia nel potere del linguaggio... un libro per gestire la relazione educativa in classe

Di Patrizia Benevenga

Il libro, come si legge anche sul retro della copertina, offre supporti linguistici efficaci alla relazione empatica tra il docente e il bambino.
Va usato come un manuale di sopravvivenza self help, come un bignami sulla comunicazione efficace.
Fa riferimento ad acquisizioni graduali di abitudini… La ricchezza di esempi rende facile l’applicazione nel proprio quotidiano.

E’ così suddiviso:
 La magia in classe
  • la comunicazione: Sezione dedicata al linguaggio, a come abituarci ad ascoltarlo e, se necessario, modificarlo.
  • la relazione: Sezione dedicata ai meccanismi emotivi della relazione, a come abituarci a focalizzare l’attenzione sui sentimenti piuttosto che sulle parole, riconoscendoli in noi e nei bambini.
  • l'apprendimento: Sezione dedicata all’apprendimento, alle intelligenze, e al linguaggio figurato quale elemento di apprendimento cognitivo-comportamentale.
=====>Perchè leggerlo?
Perché si basa sulle tecniche della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) ancora parzialmente conosciuta e/o applicata in maniera approssimativa.

“Fino a qualche decennio fa la scuola insegnava quello che l’esperienza aveva accumulato…Oggi occorre un’istruzione tesa a sfruttare al meglio la nostra capacità di trovare risposte alternative a situazioni nuove”.








Alcune illustrazioni (sono di Imma Lascialfari, maestra di Scuola dell’Infanzia)



Estratti:

M: “Ti piace quando butti per terra Gigi?”
B: “Sì, perché io sono fortissimo. Sono Tigerman!”
M: “Uh, così per essere forte devi picchiare gli altri bambini?”
B: “Sì, perché io sono il più forte”
M: “Che strano Io pensavo che quelli più forti aiutassero gli altri bambini appunto perché erano più forti, così poi tutti gli vogliono bene e giocano con loro. I tuoi compagni giocano volentieri con te?”
B: “No, qualche volta mi mandano via”.
M: “Oh, ti dispiace, allora.”
B: “No, perché io sono il più forte.”
M: “Sicuramente, però ai tuoi amici non piace essere buttati per terra e così ti lasciano fuori. Cosa può fare uno forte perché gli altri giochino con lui?”

E’ un esempio di ascolto attivo delle emozioni.

L’identità del bambino viene rispettata.

Il messaggio che la maestra vuole trasmettere senza dirglielo esplicitamente è

“Quelli FORTI non hanno bisogno di picchiare”






Buona lettura!

Io ho acquistato la copia cartacea in quanto non posso trascorrere molto tempo al pc, ma vi informo che il libro è leggibile a questo link:


Autrice del libro è Gianna Bassi Ardy, psicologa-psicoterapeuta, formatrice del metodo Gordon, Master PNL; ha fondato il Centro Rogeriano e tiene corsi sulla comunicazione efficace.


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