mercoledì 21 dicembre 2011

Dislessia - Come usare al meglio le nuove tecnologie con i D.S.A: software censiti in un E-book gratuito

Segnaliamo in questo articolo un libro in formato PDF, scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale della cooperativa ANASTASIS (l'unico vincolo consiste nell'utilizzo del materiale rispettando i copyrights indicati).
Si tratta di un supporto di estrema utilità che presenta una panoramica ricca ed esaustiva sugli strumenti multimediali in commercio per affrontare il problema della dislessia: vengono segnalati, infatti, i software adatti in base al grado di scuola e alle difficoltà manifestate dall'alunno.

Ecco qui il link di richiamo e una presentazione estrapolata dal sito di riferimento. 


Dislessia - Come utilizzare al meglio le nuove tecnologie con i Disturbi Specifici dell'Apprendimento

Autori:
Marcella Peroni, Luca Grandi, Nicoletta Staffa, Maria Angela Berton

VI Edizione - anno 2010 - Formato PDF - Dimensione 4,7 Mb - Pagine 98

domenica 11 dicembre 2011

Poesie di Natale


A Gesù Bambino - Umberto Saba
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!

Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.

Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.

Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.

sabato 10 dicembre 2011

Giornali e ragazzi: "Il mio primo quotidiano" e "POPOTUS"

Ebbene sì: avvicinare bambini e ragazzi alla lettura dei quotidiani è davvero un'impresa!
Anche gli adulti ricorderanno quanto sia stato difficile leggere per la prima volta i quotidiani che il papà o la mamma portavano a casa, oppure quanto fosse difficile seguire il telegiornale in TV. 
Andava più o meno così: il papà tornando a casa lasciava il giornale sul tavolo; nel mio caso era il "corposo" Corriere Della Sera (perché "della sera", poi, se si comprava la mattina? :) ). Il bambino si avvicina, prende il giornale, lo sfoglia... ed ecco il primo trauma: le pagine tutte grigie, articoli scritti fitti fitti, notizie incomprensibili. Cosa diavolo significa BTP, spread, la crisi di governo? Il Gabinetto del Presidente del consiglio? Non sapevo che questo Presidente avesse un bagno così importante!
L'interesse per il giornale svaniva quasi subito. 

Per invitare alla lettura del quotidiano segnaliamo qui due risorse, la prima multimediale e la seconda in formato sia cartaceo che multimediale:

IL MIO PRIMO QUOTIDIANO: è un sito utilissimo, in cui tutti gli articoli che generalmente si trovano sui quotidiani nazionali sono riscritti in maniera semplificata e adatti a bambini e ragazzi dagli otto anni in su (ma sono convinto che anche gli adulti troverebbero notizie e approfondimenti interessanti). 
Dal punto di vista didattico utilissima è la possibilità per gli stessi bambini e ragazzi di scrivere articoli ed inviarli attraverso la sezione del sito "CONTATTACI"; gli autori invitano ad usare la tecnica delle 5w e, dopo aver CORRETTO l'articolo da eventuali errori e imprecisioni, si impegnano a pubblicare le notizie più interessanti.
Informazioni dettagliate si trovano nella sezione"scrivi la tua notizia".


POPOTUS: è l'inserto bisettimanale del quotidiano Avvenire, dedicato ai bambini, con notizie d'attualità, recensioni e giochi. Ospita anche racconti di vari scrittori. Esiste sia in formato cartaceo, in allegato al quotidiano, sia in formto multimediale.

venerdì 25 novembre 2011

Come gestire le classi (anche le più difficili)

Una delle abilità alla base della professione del docente è la gestione della classe, vale a dire la messa in opera di competenze relazionali, affettive, organizzative che permettono sia agli alunni di lavorare in modo sereno e proficuo sia all'insegnante di gestire in modo ottimale il suo lavoro.

Non sempre è facile gestire le classi e nei casi in cui l'insegnante (maestro o professore che sia) trova difficoltà nel "tenere sotto controllo" i suoi alunni, sperimenta un senso di frustrazione che mina la sua autostima e il suo senso di autoefficacia.

Rispetto alla gestione della classe concorrono essenzialmente due variabili:

- La prima riguarda effettivamente le caratteristiche degli alunni: ci sono classi di alunni tranquilli, laboriosi ed educati, con una solida famiglia alle spalle che tiene in primaria considerazione il fattore "educazione"; vi sono altre classi, invece, che sembrano agglomerati di alunni problematici, vivaci, poco rispettosi dell'ambiente e delle persone (immaginiamo, ad esempio, le classi che si formano nei quartieri degradati delle grandi città). E' ovvio che le strategie e i comportamenti degli insegnanti cambieranno a seconda che si abbia a che fare con l'uno o l'altro modello di classe (naturalmente le due tipologie sono una semplificazone di comodo; nella realtà non esistono né solo "classi ghetto" né sole classi "angeliche").

- La seconda variabile - ben più importante - riguarda l'insegnante, in riferimento alla sua personalità, alla sua autostima, al suo senso di autoefficacia, all'autorevolezza con cui si rapporta alle classi e ai singoli alunni.

Connected Mind: come realizzare mappe mentali con Google Chrome

E' un software gratuito da utilizzare direttamente con il browser Chrome. Vi sono vari modelli per creare mappe mentali ed è estremamente personalizzabile, con diversi font (stili di scrittura) e la possibilità di inserire immagini e colori. Da provare.



Schemi e mappe sono importanti? 

Gli schemi e le mappe sono un ottimo metodo per possedere realmente l'argomento.

lunedì 21 novembre 2011

Alunni dislessici: cosa fare in classe!

Alessandra Chiaretta ha tradotto un prezioso documento da International Dyslexia Association (IDA), che fornisce utili strategie didattiche per alunni dislessici in ogni ordine di scuola.
Ringraziando Alessandra, riportiamo il testo integrale.


(testo tradotto da “Accommodating students with dyslexia in all classroom settings” International Dyslexia Association (IDA)
Insegnare a studenti con dislessia all’interno dei vari gradi e ordini scolastici è una sfida. Sia gli insegnanti di educazione generale che quelli di educazione speciale cercano adattamenti che incoraggino l’apprendimento e la gestione di una classe di alunni con stili di apprendimento eterogenei. E’ importante indentificare quegli adattamenti che sia ragionevole richiedere agli insegnanti in ogni ambiente scolastico. Le seguenti modalità di adattamento sembrano ragionevoli e danno una cornice di riferimento per aiutare gli studenti con problemi di apprendimento a raggiungere obiettivi importanti sia nelle classi di educazione generale che specifica. Tali modalità di adattamento comprendono uso di materiali, strategie didattiche interattive e tengono conto le performance dello studente.

L’ adattamento della didattica con l’utilizzo di strumenti compensativi
Gli studenti spendono una larga porzione del tempo giornaliero scolastico interagendo con materiali. La maggior parte dei materiali didattici offre agli insegnanti indicazioni per insegnare in una intera classe di studenti che apprendono con ritmi e modi differenti. Questa sezione si occuperà di dare indicazioni sui materiali che favoriscono l’apprendimento di varie tipologie di studenti. Spesso educatori, volontari e gli studenti stessi possono aiutare ad implementare e a sviluppare varie tipologie di strumenti compensative a livello didattico. Gli strumenti compensativi includono:

mercoledì 16 novembre 2011

Un film sulla dislessia: Taare Zameen Par (Stelle sulla Terra)

Credo sia uno dei pochi film disponibili, almeno in italiano, sulla dislessia. La visione può aiutare insegnanti, addetti ai lavori e semplici curiosi. Si può utilizzare anche a scuola, soprattutto se si intende sensibilizzare l'intera comunità scolastica al problema della dislessia.

Taare Zameen Par (Stelle sulla Terra)  è la storia di un bambino dislessico che si chiama Ishaan Awasthi (Darsheel Safary), il quale non riesce a studiare, riceve brutti voti a scuola e non è molto coordinato. E’ un bravo pittore pieno di gioia di vivere, ma viene continuamente preso in giro dai maestri e da altri ragazzi. A casa suo padre (Vipin Sharma) ossessionato dalla carriera e dal successo, è orgoglioso del primogenito Yohan (Sachet Engineer), il quale prende buoni voti ed è un bravo atleta. La madre di Ishaan (Tisca Chopra) gli vuole bene, ma non sa cosa fare con il bambino.

Esasperato da continue lamentele dei vicini e degli insegnanti, il padre decide di mandare Ishaan al collegio, con l’idea che Ishaan abbia bisogno di un po’ di disciplina.
Ishaan si isola da altri bambini e si chiude in se stesso.

L'’insegnante di arte del collegio è ammalato e arriva un nuovo insegnante, Ram Shanker Nikumbh (Aamir Khan), in sostituzione. Ram Shanker insegna anche in una scuola per i bambini disabili e si accorge della profonda infelicità di Ishaan: il bambino rischia di cadere in un baratro dal quale farà fatica a uscire vivo.

Ram Shanker capisce che Ishaan è dislessico. Così visita la famiglia di Ishaan per parlare con loro e parla di dislessia nella classe. Parla di tante persone famose, ma dislessiche, le quali sono riuscite nella vita. Confessa che anche lui da bambino era dislessico. Poco alla volta la vita di Ishaan cambia e lui riscopre i colori e la gioia di vivere. 
Descrizione tratta dal sito S.O.S sostegno



Definizione di "prendersi cura"



Dislessici famosi e non


(Per favore, segnalami se il link non è più in funzione)

lunedì 14 novembre 2011

Waiting For Superman - Il disastro della scuola americana

Waiting For Superman - di Davis Guggenheim

Sotto forma di documentario, la pellicola presenta la situazione disastrata della scuola pubblica americana.

Tutte le mattine milioni di genitori portano a scuola i propri figli, con la consapevolezza di bruciare il loro futuro a causa di un’istruzione scadente, certificata, da cui a quanto pare è impossibile scappare.

Anno dopo anno la situazione diventa sempre più drammatica, con promesse mai mantenute, miliardi di dollari sprecati, riforme annunciate e mai concretizzate ed una vera e propria lotteria pubblica che ha il potere di segnare il futuro di milioni di bambini. Perché solo chi ha i soldi può permettersi un’istruzione decente. Per tutti gli altri c’è la scuola pubblica, ed un domani praticamente rovinato…

Per superare la situazione si immagina l'arrivo di un supereroe, ma Superman non basta a salvare il sistema di istruzione americano. 

E-Book in lingua inglese

domenica 13 novembre 2011

Precious, sull'emarginazione e la scuola che salva (se funziona) ...

PRECIOUS - di Lee Daniels, USA, 2009

Precious è un’adolescente di Harlem. 
È obesa, analfabeta, brutalizzata dalla madre e regolarmente violentata dal padre. A seguito di queste violenze resta due volte incinta. La prima figlia è mongoloide (la chiama proprio Mongo), il secondo è un bambino sano. Nell’apparente mancanza di una qualunque via d’uscita, a Precious vengono in soccorso prima un’assistente sociale, poi la scuola. In una scuola differenziata per soggetti difficili, infatti, Precious troverà un’insegnante disposta ad occuparsi di lei, soprattutto consapevole che la ragazza ha qualche potenzialità da valorizzare. In questo modo troverà la forza di ribellarsi alla dittatura materna e, benché sieropositiva, di andarsene con i due figli a vivere una vita autonoma e autosufficiente.


Un solo dubbio: perché l’insegnante che aiuta Precious ad emanciparsi deve essere lesbica? Chissà, magari è quel che abitualmente definiamo politicamente corretto...

Stralcio tratto dal sito web http://www.toscanaoggi.it

IL FILM LO TROVI QUI

mercoledì 9 novembre 2011

Science videos: didattica con i video di youtube

AdC on YouTube Science videos

C'è sul web una risorsa utilissima: un sito che passa al setaccio le centinaia di video che ogni giorno vengono pubblicati su youtube e seleziona quelli più adatti alla pratica didattica. 

Nel sito ci sono raccolte di video su:

Fisica - Chimica - Matematica - Medicina - Astrofisica - Scienza - Geofisica - Educazione alla Salute - Biologia - Storia e Filosofia. 

lunedì 7 novembre 2011

Scuola creativa: il "binomio perfetto" di Gianni Rodari


IL BINOMIO FANTASTICO
Si è spesso portati a credere, per convinzione comune o a volte per convenienza, che l’immaginazione e la capacità di creare storie siano delle doti.
In realtà la creatività e l’arte di inventare è insita in ognuno di noi; quante volte, fermi al semaforo, ci siamo distratti immaginando delle situazioni?! Quante volte durante le lezioni ci siamo proiettati già a casa o in qualsiasi altro posto?! E quante volte abbiamo indossato gli abiti delle vetrine, che poi, nel nostro armadio non sono mai arrivati?!
Partendo da questo presupposto, e cercando di essere sintetici, l’immaginazione non è altro che “avere visioni”. Il poeta e scrittore Dylan Thomas (1914-1953) sostiene proprio questo concetto: l’immaginazione appartiene al desiderio, quindi viene dal conflitto, perché tra il desiderio ed il conflitto c’è la realtà.  Muove da un rifiuto delle cose così come stanno; e le riordina, le sistema in un altro modo, le priva di senso e le fa diventare altro. E’ una proprietà dello spirito e di ogni spirito, dal più semplice al più elevato.

venerdì 4 novembre 2011

Un VADEMECUM essenziale per la DISLESSIA

Due brillanti Insegnanti di Scuola Secondaria di I grado hanno messo a punto questo utilissimo strumento per capire la dislessia e affrontarla quotidianamente a scuola. In 40 pagine si avrà a disposizione un autentico prontuario per insegnanti e addetti ai lavori che hanno bisogno di risposte immediate e pratiche su come affrontare casi di dislessia.

DISLESSIA
VADEMECUM
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (versione aggiornata)
di Martina Troiano e Patrizia Zuccaro
Insegnanti di Scuola Secondaria di Primo Grado ed esperte di Disturbi Specifici dell'Apprendimento
martinatroiano@libero.it
p.zuccaro@hotmail.it
Finito a dicembre 2007
A cura della Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia, c/o Istituti Aldini Valeriani, Via Bassanelli, 9, 40129 Bologna. 

Il testo risponde con efficacia a domande di questo tipo:


- Come ci dobbiamo comportare noi insegnanti con il resto della classe quando questa lamenta un trattamento di favore nei confronti dei compagni con D.S.A. ? 

- Come valutare i bambini che hanno una diagnosi di D.S.A. ma non una certificazione ai sensi della legge 104/92?

- Come possiamo organizzare le verifiche scritte e orali per i bambini con D.S.A. ? 

- Un bambino con D.S.A. può essere redarguito e/o bocciato?  






Diario di un maestro

Descrizione tratta da IL MORANDINI (dizionario dei film)

In una scuola del Tiburtino la maggior parte degli allievi diserta le lezioni; un maestro decide di andare a cercarli e di sperimentare con loro un nuovo modo di fare scuola.

 Girato in 16 mm e realizzato dalla RAI che lo mandò in onda tra il febbraio e il marzo 1973, è il film sulla scuola più credibile, onesto e appassionato che sia mai stato realizzato in Italia; ispirato a un libro di Albino Bernardini, è anche l'unico che abbia messo a frutto la lezione di Lettera a una professoressa di don Lorenzo Milani, pubblicato cinque anni prima. Il merito è del rigore, della lucidità, della pazienza, dell'intelligenza amorosa di De Seta che ha avuto nell'operatore

Luciano Tovoli un sensibilissimo collaboratore è in Cirino un interprete ammirevole: la sua è qualcosa di più di una prestazione attoriale. Né film-inchiesta né film di finzione, è un'originale applicazione delle teorie del cinema diretto. Esiste anche un'edizione ridotta a 135 minuti destinata alle sale cinematografiche.

martedì 1 novembre 2011

A scuola con il brainstorming: proposta di utilizzo!

Capita spesso di dover scrivere, per un motivo o per un altro, ed essere completamente a corto di idee. Una relazione, un discorso, un testo scritto (tema, saggio breve, articolo di giornale): ci troviamo davanti al foglio bianco senza sapere cosa scrivere né come iniziare. E più vediamo il foglio bianco davanti ai nostri occhi, più sale la nostra paura di non scrivere niente.

"Se questo foglio resta bianco come farò?"; "Accidenti, il tempo passa e non ho ancora scritto nulla!".

sabato 22 ottobre 2011

I diritti del lettore

Dieci diritti del lettore secondo il noto scrittore Daniel Pennac.

1. Diritto di non leggere

2. Diritto di saltare le pagine.

3. Diritto di non finire un libro.

4. Diritto di rileggere.

5. Diritto di leggere qualsiasi cosa.

6. Diritto di provare soddisfazione per le sensazioni che proviamo durante la lettura.

7. Diritto di leggere ovunque.

8. Diritto di spizzicare, cioè di aprire un libro a caso e leggere qua e là.

9. Diritto di leggere a voce alta.

10. Diritto di tacere, cioè di non riferire ad altri le ragioni del nostro leggere o che cosa abbiamo capito.

lunedì 17 ottobre 2011

Che tipo di studente sei? ... O ... che genere di alunni hai?

Ecco alcuni "ritratti" di studenti, che mettono in evidenza il tipo di approccio allo studio (ma anche, in generale, alla vita).

Leggendoli, ognuno può individuare a quale "tipologia" appartiene (almeno a grandi linee).

Il farfallone estroverso
Ama l'idea di studiare, ma non ama studiare. E' dedito alla ricerca di nuovi materiali di studio che fanno tendenza, ma rimanda con facilità l'inizio dello studio. Si fa distrarre da qualsiasi cosa in quanto alla base di tutto c'è una mancanza di volontà. In questo modo, rischia di avere poco successo non solo negli studi ma anche nella vita.

Il secchione angosciato
Si tormenta e si angoscia continuamente. Studia come un dannato senza alcuna gioia ma con la costante paura di non essere all'altezza della situazione, di non arrivare in tempo a studiare tutte le materie e di non possedere tutte le conoscenze del caso. Il punto debole di questi studenti è la mancanza di serenità interiore.

Il secchione ingordo
A lui piace studiare e non soffre; anzi, è contento quando gli insegnanti assegnano parecchi compiti. Studia molto, ma si tratta di un lavoro fine a se stesso. Per questo motivo si prende tutte le maledizioni dei compagni.

Il narcisista
Sa sfruttare bene le potenzialità del suo cervello, ma è tronfio di sé, innamorato della sua intelligenza come Narciso della sua bellezza. Ama mostrarsi agli altri per la sua cultura e vive come il culturista per plasmare, lustrare, gonfiare ed esibire i propri muscoli. Il narcisista è malvisto dai compagni e ha scelto di privilegiare il cervello rispetto a tutta la sua personalità.

Lo studente modello
Studia con raziocinio e impegno. Non è angosciato dall'idea di fare "bella figura", né è ingordo. Studia con impegno ciò che gli interessa anche al di fuori delle materie perché è spinto da un sano piacere della conoscenza e dell'acculturazione. E' critico nei confronti delle cose ed è assertivo nel modo di esporle. 

Lo studente normale
E' impegnato nello studio per realizzarsi. Non ha tutta la spinta dello studente modello, né si sbizzarrisce in letture o studi al di là delle materie scolastiche. Segue preferibilmente il suo stile cognitivo sia nel caso abbia un approccio globale che analitico.

 
Il creativo
Ha particolare sensibilità nella percezione delle cose, capacità di produrre idee divergenti, capacità di sintesi e di analisi in modo nuovo e inusuale. E' sempre pronto a cercare nuove vie e nuove soluzioni. Non è sempre apprezzato, spesso viene trascurato. La creatività unita a un costante impegno nello studio è la chiave del successo. 

Ecco: adesso, conoscendo meglio il tipo di studente che sei, puoi capire di più i tuoi limiti e i tuoi pregi.

mercoledì 5 ottobre 2011

Che tipo di insegnante sei? 4 profili comportamentali di docenti... qual è il tuo?

Profilo psicologico dei docenti

Un interessante libro di Bosworth, Haakenson e McCacken (1997) tratteggia alcune tipologie psicologico-comportamentali di insegnante.

 Eccole di seguito: 

AUTORITARIO
Pone molti limiti e regole alla vita di classe senza giustificarli agli allievi, intervenendo, se tali norme vengono trasgredite, con punizioni o richiedendo l'intervento sanzionatorio del Dirigente Scolastico. Svolge per lo più con toni calmi la lezione, non interrotto dai suoi allievi poiché non favorisce scambi verbali o discussioni. Non risulta, inoltre, particolarmente interessato alle motivazioni delle assenze dei propri alunni.




AUTOREVOLE

Pone regole ferme che motiva alla classe e contemporaneamente incoraggia l'autonomia; rimprovera fermamente ma con rispetto; tiene conto delle circostanze nella trasgressione delle norme e accetta una discussione critica; consente di essere interrotto per domande o commenti rilevanti; favorisce lo sviluppo di abilità comunicative.






SUPPORTIVO

Molto attento al benessere degli studenti, ma poco al controllo della classe: non imposta, infatti, un sistema di norme per la vita della classe, tollera atteggiamenti impulsivi e interviene poco per sanzionarli; si preoccupa di non urtare la sensibilità degli studenti e ha difficoltà a imporre il suo ruolo in classe.








PERMISSIVO

Non è coinvolto dalla vita della classe; pone poche domande agli allievi, risultando disinteressato; si impegna scarsamente sia nell'impostare e far rispettare le norme della vita della classe sia nel progettare e programmare attività; non dimostra iniziativa o creatività; inibisce la motivazione degli studenti, il loro coinvolgimento e il loro autocontrollo.





Riferimento Bibliografico


Cambiano i sistemi scolastici. Si introducono tecnologie nuove. Si modificano i contenuti dell'insegnamento. Ma non sempre i risultati rispondono alle attese. A volte sono addirittura fallimentari. Perché? I motivi possono essere tanti, ma il più delle volte il fallimento è dovuto ad un errato rapporto tra insegnanti e alunni. In questo libro Gordon, rifacendosi al pensiero di Rogers, presenta una serie di indicazioni per rendere efficace l'insegnamento in classe, per ottimizzare l'apprendimento delle discipline e per risolvere gli eventuali conflitti tra alunni e insegnanti, tra alunni, insegnanti e genitori. Il filo rosso che lega gli interventi suggeriti è la fiducia nel processo di maturazione e sviluppo della persona.

mercoledì 28 settembre 2011

Film per la scuola (e non solo): "Un Sogno per Domani": può l'idea di un bambino cambiare il mondo?

Un film ispirato al libro "La formula del cuore" di Catherine Ryan Hide.

Kevin Speacey è l'insegnante di scienze sociali (oggi diremmo di Cittadinanza e costituzione),  prof. Eugene SimonetTrevor è un bambino intelligentissimo di undici anni che vive in un quartiere di Las Vegas con la madre, ex alcolizzata, che lavora come cameriera in un locale di striptease.
Durante la prima lezione di scienze sociali, il professor Simonet chiede ai ragazzi di pensare una soluzione, concreta o ideale che sia, per rendere il mondo migliore. Trevor ha la sua proposta da fare: ciascuno dovrà compiere tre buone azioni, e chi le riceve dovrà a sua volta impegnarsi ad aiutare altre tre persone.





lunedì 12 settembre 2011

Il manifesto dell'insegnante

Il manifesto dell'insegnate

1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.

2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni. Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.

3. Insegnerò mediante la dimostrazione e l'esempio, il riconoscimento dei miei errori illuminerà il mio percorso.

4. Accompagnerò i miei alunni alla scoperta della realtà che li circonda, assecondando e stimolando in ognuno di loro la curiosità e la ricerca, le domande e la passione.

5. Non potendo trasmettere ai miei studenti la verità, mi adoprerò affinché vivano cercandola.

6. Incoraggerò nei miei studenti l’impegno e la volontà di migliorarsi costantemente e di non rassegnarsi mai di fronte alle difficoltà. Io stesso provvederò a formarmi e aggiornarmi continuamente.

7. Farò in modo che la scuola sia il mondo, e non un carcere.

8. Non trasmetterò ai miei studenti saperi rigidi e preconfezionati. La mia visione del mondo mi guiderà, ma non sarà mai legge per loro. Il dubbio e la critica saranno i pilastri della mia azione educativa.

9. Promuoverò lo studio per la vita e contrasterò lo studio per il voto.

10. Raccoglierò elementi di valutazione, rifiutando approcci semplicistici e meccanici che non tengano conto delle situazioni di partenza, dei progressi, dell’impegno e della crescita complessiva del singolo alunno.

11. Lotterò affinchè la scuola sia la scuola di tutti, la scuola in cui ogni studente possa apprendere seguendo tempi e tragitti individuali. Farò in modo che i miei studenti mi scelgano e non mi subiscano.

12. Aiuterò i miei alunni a illuminare il futuro leggendo il passato e vivendo in pienezza il presente. Li aiuterò a stare nel mondo così com'è, ma non a subirlo lasciandolo così com'è.

13. Resterò fedele a questi punti in ogni momento della mia azione educativa, pronto ad affrontare e superare tutti gli ostacoli formali e burocratici che si presenteranno sulla mia strada.

martedì 2 agosto 2011

Vacanza: tempo perso?

Da una articolo pubblicato sul Corriere Della Sera del 30 agosto 2010

Scuola ESTATE SENZA SCOPO: TEMPO VUOTO DA ELIMINARE

Questo è un articolo che avevo conservato sul mio pc e che per caso ho ritrovato in una cartella tra le tante. Risale a qualche tempo fa e uscì sulle pagine del Corriere Della Sera. Lo conservai perché mi sembrava davvero interessante, soprattutto perché affronta una importantissima questione che educatori, docenti e genitori si pongono al momento delle vacanze estive. 

E' giusto far trascorrere ai ragazzi un così lungo periodo di inattività? Vale la pena assegnare i tanto detestati "compiti per le vacanze" durante il periodo estivo? E' bene che i ragazzi, dai più piccoli ai più grandi, si riposino per tutti i mesi dell'interruzione scolastica?

Tutti gli addetti ai lavori hanno una personale opinione, a volte contrastante. Ebbene, l'articolo che segue, da questo punto di vista, può aiutarci a chiarire le idee sulla questione, portando avanti una serie di argomenti chiari e decisamente ragionevoli sulla questione

Di Daniela Monti
Vacanze lunghe. Eredità di un’altra Italia che fa male ai ragazzi
Il mondo non va in vacanza, il pensiero neanche. Perché gli studenti debbono invece restare ogni estate tre mesi lontani dai banchi, ostaggi, più o meno consenzienti, di un sonno della mente che nei casi migliori è interrotto da squarci di divertito apprendimento (anche in vacanza si impara), nei peggiori li precipita in un ozio che non ha nulla di contemplativo, somigliando piuttosto all’inazione dei beoti? (Esagerato? Pensate al ciondolare fra playstation e tv, scena che qualsiasi genitore di adolescenti conosce nei dettagli, vista la frequenza. La domanda «non hai di meglio da fare che stare seduto sul divano?» non riceve mai risposta).

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